domenica 21 dicembre 2008

Il bonus famiglie scatta a febbraio

A febbraio 2009 le buste paga dei lavoratori e le pensioni di 8 milioni di famiglie saranno più pesanti. Anche se con effetto una tantum. Il piano anti-crisi varato per decreto dal Consiglio dei ministri, fissa all'inizio del prossimo anno il decollo del bonus (a gennaio le domande), che oscillerà tra i 200 e i 1.000 euro anche sulla base dei figli e degli anziani presenti nel nucleo e che potrà scattare (sotto forma di detrazione) fino a un reddito di 22mila euro. Un tetto che sale a 35mila euro per le famiglie con portatori di handicap. Sempre a partire da 2009 andrà a regime l'intervento per mitigare le tariffe.Ma tra i quasi 40 articoli di cui è composto il decreto si snodano altre misure di sostegno: dall'alleggerimento dell'Irap per le imprese all'irrobustimento e all'estensione degli ammortizzatori sociali (anche ai co.co.co.); dal tetto del 4% sulla rata del mutuo variabile per la prima casa al prestito agevolato per "bebè" fino alle nuove regole sugli accertamenti. Nel piano confluiscono la revisione dell'Opa, i "Tremonti bond" e rispunta la "porno-tax", che viene estesa anche alle trasmissioni Tv a luci rosse (addizionale Irpef del 25% su chi produce e commercializza materiale pornografico). Vengono confermate l'Iva per cassa e la velocizzazione dei pagamenti della pubblica amministrazione. Confermato anche il taglio di tre punti degli acconti Ires e Irap in scadenza il 1° dicembre. Che rappresenta uno dei pochi interventi che scatteranno prima della fine del 2008. Non a caso il ministro Giulio Tremonti sottolinea che gli effetti del piano si sentiranno per due o tre anni.Un piano che il Consiglio dei ministri approva in dieci minuti. Ma il via libera arriva alla fine di una gestazione durata 20 giorni, con pressioni di vario tipo sul ministro dell'Economia, come quella esercitata (con successo) dal ministro Ignazio La Russa per estendere la detassazione del salario di produttività (la cui soglia sale a 35mila euro) anche al personale pubblico dei settori della Difesa, dei Vigili del fuoco e della sicurezza. Un gestazione non del tutto in discesa, insomma. Che ha contribuito a far lievitare, seppure non di molto, il valore del pacchetto di sostegni diretti a famiglie e imprese a quota 5-6 miliardi (secondo alcune stime dei tecnici), 1-2 miliardi in più rispetto ai 4 miliardi di cui si parlava nei giorni scorsi. Tremonti non fornisce i dettagli sulle cifre limitandosi ad affermare che il piano del Governo mobilita 80 miliardi tra risorse sbloccate, utilizzazioni di fondo Ue, sostegni diretti e riduzioni di costi e di tariffe.Il cuore del pacchetto è rappresentato dagli interventi di natura assistenziale, che si vanno ad aggiungere alla social card già prevista dalla manovra estiva, la cui decorrenza, in questo caso, è dicembre 2008. Tra bonus famiglia (2,4 miliardi) e potenziamento degli ammortizzatori (ulteriori 426 milioni da aggiungere ai 600 milioni della Finanziaria, più altri 200 milioni di risorse "europee") si arriva a quota 3 miliardi.Quello per le famiglie appare il capitolo più ricco del decreto. Oltre al bonus, arrivano un tetto del 4% per le rate del mutuo variabile per l'acquisto della prima casa (della parte in eccesso se ne farà carico lo Stato con un fondo di garanzia) e il congelamento, o la riduzione, delle tariffe legate alle forniture abituali (acqua esclusa) con interventi anche su quelle delle Ferrovie e delle autostrade. Del pacchetto fa anche parte il prestito a tasso particolarmente agevolato alle famiglie con nuovi nati (il cosiddetto prestito-bebè).Sul versante lavoro, in aggiunta all'irrobustimento della dote per gli ammortizzatori arriva un assegno di disoccupazione ad hoc per i «co.co.co.», in forma una tantum. Accantonata la proroga della detassazione degli straordinari, sale a 35mila euro la soglia per la proroga della detassazione del salario e dei premi di produttività.Tra le novità dell'ultima ora, i fondi per la sicurezza delle scuole, quelli per l'edilizia carceraria, la stretta del fisco sui circoli e società sportive dilettantistiche e gli incentivi per favorire il rientro in Italia dei "cervelli", ovvero dei ricercatori residenti all'estero, (imponibilità fiscale limitata al 10%).Quanto alle imprese, scattano l'Iva di cassa e la deduzione del 10% dell'Irap ai fini Ires per la componente relativa al costo del lavoro. Prevista poi l'abolizione del tetto del 15% relativo alla presenza delle aziende nelle banche. Il decreto, che dà anche il via allo sblocco dei rimborsi Iva ultradecennali per un valore di oltre 6 miliardi, contiene pure un capitolo anti-evasione. Con l'incremento dei controlli del Fisco sulle grandi imprese (società con giro d'affari superiore ai 300 milioni di euro annui). Vengono inoltre introdotte mini-sanzioni per chi aderisce agli inviti del Fisco. Scatterà anche una revisione degli studi di settore. Infine, in aggiunta agli interventi per velocizzare la realizzaizione delle infrastrtture, il decreto introduce la detassazione in favore dei soggetti che si faranno carico della realizzazione di micro-progetti di arredo urbano (restyling di piazze e giardinetti). fonte:www.ilsole24ore.it